MARVELIT presenta:

 

#21 - La guerra dei cinque

Parte 1: Risoluzione

 

 

Sopra le nuvole dell’Artico, durante la notte. Un vero e proprio colosso della tecnologia moderna sorvola l’oceano, invisibile ai radar nonostante le dimensioni.

I venti d’alta quota coprono a malapena il frastuono dei motori dell’Eliveicolo, ma ovviamente non c’è nessuno ad ascoltare.

Sul Ponte 4 viene inserito un codice a ventiquattro cifre, ed una porta spessa trenta centimetri si apre. Le luci della stanza si accendono, illuminando scarsamente un grande tavolo rotondo, con almeno due dozzine di sedie. Nelle pareti sono incorporati dei monitor, ancora spenti.

Quattro agenti entrano nella stanza, posizionandosi agli angoli e montando di guardia con fucili fantascientifici. Poco dopo entrano una donna con un un’uniforme simile a quella degli agenti, tranne che per i gradi, ed un uomo in una lucente armatura rossa e oro.

-Avete una tecnologia di prim’ordine, qui. Non mi risulta che il vostro contratto con mister Stark vi desse accesso a smorzatori telecinetici.

-Tony Stark è soltanto uno dei nostri fornitori, Iron Man...nonostante quello che possa pensare.

-A proposito dei quali… gli altri partecipanti sono arrivati in perfetto orario.

Accompagnati da tre uomini in alta uniforme SHIELD, i Fantastici Quattro fanno il loro ingresso alla riunione. Subito dopo il loro passaggio… piuttosto lento, dato che nemmeno le porte dell’Eliveicolo sono state progettate per fare spazio alla Cosa… la stanza viene totalmente isolata dall’esterno.

-Dottor Richards… - si porta avanti la donna, stringendogli la mano – Contessa Valentina Allegro De la Fontaine, Vice Direttore Esecutivo del Sub Direttorato Piani. Ci siamo già incontrati.

-Ricordo. A dire la verità, mi sarei aspettato di vedere Nick a questa riunione.

-Il Direttore Fury è molto occupato. Da questa parte…

Johnny e Susan si scambiano uno sguardo strano, come se entrambi avessero notato qualcosa di molto strano.

-Ah, vedo che stavolta non mi dovrò sedere per terra – commenta Benjamin, sedendosi sulla massiccia poltrona che regge a malapena il suo considerevole peso.

I Fantastici Quattro siedono naturalmente uno di fianco all’altro; dall’altra parte del tavolo, la Contessa ed Iron Man, e gli altri ufficiali a chiudere il cerchio.

-Innanzitutto – inizia la Contessa – Questa riunione non ha mai avuto luogo. Lo SHIELD e le Nazioni Unite negheranno categoricamente di averla organizzata, e tutto ciò che verrà detto in questa stanza è da considerarsi Top Secret.

-Questo vuol dire che non mi darà il suo numero di telefono ? – chiede Johnny.

-Se lo facessi dovrei spararle, signor Storm.

La Torcia Umana viene zittita più dalla risposta che dallo sguardo della sorella, mentre sotto la maschera Iron Man si lascia scappare un sorriso e pensa:

“Zero per lo stile, Johnny, ma complimenti per il coraggio”

-E adesso, se non ci sono obiezioni, diamo inizio alla riunione sull’intervento strategico a Latveria.

 

Qualche ora prima al Four Freedom Plaza.

Mentre Sue Richards sta cercando una babysitter per suo figlio, Roberta annuncia l’arrivo della Detective Jones. La Donna Invisibile da alla segretaria robot il permesso di far salire la loro vicina di casa. -Salve Charlotte. A cosa devo questa tua visita ?- chiede l’eroina dopo aver salutato l’ospite.

-Sono venuta solo per restituirti le chiavi di casa che mi avevi lasciato. Visto come si sono messe le cose preferisco tenermi lontana da qui per un po’. Spero tu mi capisca.- le risponde la donna.

-Su Charlotte, capisco quello che provi, ma non credo che tu debba tagliare i ponti con noi per quel che è successo quel giorno. Benjamin normalmente non si sarebbe mai comportato così e dovresti averlo capito da sola !- le risponde la bionda.

-Avrebbe dovuto andare alla polizia subito dopo… Non capisco come uno come lui abbia potuto infischiarsene fino a questo punto !

Come un gelida folata di vento, inizia una lunga ed imbarazzante pausa di silenzio. Le due donne scambiano qualche sguardo imbarazzato mentre la Jones appoggia le chiavi elettroniche dell’appartamento dei Fantastici Quattro su un tavolino di cristallo.

-Mi serve un po’ di tempo…- dice l’ex poliziotta – Devo stare un po’ da sola lontana dal vostro ambiente. Per adesso non posso proprio sopportare la vista di Ben.

-Capisco…

Quindi Charlotte si volta verso la porta e fa per uscire quando…

-Scusa Charlotte, ma avrei un ultimo favore da chiederti. Io e gli altri abbiamo da fare lontano da casa e non ho trovato nessuno che possa badare a Franklin…

La donna di colore di ferma sulla porta e socchiude gli occhi… -Quanto tempo starete via?- domanda scrollando le spalle.

-Qualche giorno al massimo. Tu ed il piccolo Timmy potreste stabilirvi qui per un po’ mentre siamo via. Sempre che per te vada bene…

-Ok, ma vedete di far presto. Anch’io ho un lavoro e non è esattamente la babysitter.- risponde acidamente riprendendo il portachiavi a forma di quattro.

-Grazie- dice la madre di Franklin con un sorriso dolce sulle labbra ed insieme le due donne escono dallo studio.

 

Adesso, sull’Eliveicolo

-Quello che verrà detto da questo momento in poi sarà registrato – interviene un ufficiale – per essere sottoposto all’attenzione del Segretario Generale; la registrazione sarà distrutta immediatamente dopo e non saranno tenute tracce. Saranno prese delle misure speciali per evitare che qualcuno se ne impossessi durante il tragitto.

-No – interviene Reed – Non sarà necessario. Destino non farà il minimo tentativo di entrarne in possesso.

-Ma dottor Richards…

-So come funziona la sua mente.

-E’ precisamente per questo che lei e la sua famiglia siete qui in qualità di osservatori esterni – chiarisce la Contessa – così come Iron Man, in rappresentanza dei Vendicatori… avendo avuto a che fare con Von Doom più di quasi tutti gli altri. Ora, se volesse iniziare ad esporre i fatti…

-Certamente.

Reed si alza in piedi e si avvicina ad uno degli schermi murali. Un agente sta per avvicinarsi per mostrargli come funzionano, ma Reed lo ha già acceso e sta caricando i primi dati. Ben presto appare una serie di diagrammi schematici molto complessi.

-Questi sono i Protocolli Richards… un sistema per la sintetizzazione di cibo ed il trattamento delle aree coltivabili. Tempo fa presi accordi con le Nazioni Unite per iniziare le prime sperimentazioni nei paesi più poveri del mondo, nel tentativo di sconfiggere la fame. Fu un completo insuccesso; il procedimento si rivelò promettente, ma inapplicabile. Il progetto fu abbandonato e, per ovvi motivi, non brevettai l’invenzione. Mesi fa, il generale Beaumont cercò di ricattarmi con i piani di costruzione che era riuscito a trovare… fallendo. Poche settimane dopo, un intervento tattico degli androidi Elementi del Destino fece irruzione nel Four Freedoms Plaza, cancellando per sempre tutti i dati relativi ai Protocolli Richards. Ho ricostruito tutto a partire da quello che mi ricordavo, naturalmente, ma questo non è stato d’aiuto nel trovare l’ideatore del furto. Esistono solamente tre o quattro persone sul pianeta in grado di penetrare i miei sistemi di sicurezza, ma solamente una potrebbe riprogrammarlo per non lasciare tracce: Victor Von Doom.

-Nello stesso momento – continua un ufficiale, premendo un pulsante sul lato del tavolo per aggiungere un’immagine sul muro – una squadra di agenti SHIELD recuperava in Kenya una seconda copia dei Protocolli Richards di proprietà di Beaumont; squadra decimata da un robot, che è fuggito con i dati.

-Uno dei giocattoli di Destino – chiarisce Ben, indicando l’immagine di un essere per metà soldato e per metà robot, in rapido allontanamento tramite razzi nelle gambe – Riconosco il modello, ne aveva usato uno simile durante un incontro con gli X-Men. E quelli hanno più telepati che capelli.

-A questo punto, la situazione politica di Latveria usciva da una stagnazione decennale – prosegue un altro ufficiale – Nell’arco di due settimane, a Latveria vennero ridati tutti i privilegi sottratti a suo tempo dall’ONU, e passava rapidamente da “stato canaglia” a membro attivo della comunità internazionale, grazie anche a delle discutibili scelte politiche interne, per la maggior parte specchietti per le allodole. Ad un mese dal furto dei Protocolli, Latveria aveva già dato inizio ad una intensa scambio di tecnologia medio/bassa, passando dall’embargo ad una fiorente economia di commercio internazionale.

-Stavamo già tenendo d’occhio Latveria – continua la Contessa – ma è subentrata l’invasione demoniaca. Con tutto il mondo ad occuparsi di questioni più urgenti, Destino ebbe tutto il tempo di far scatenare tutti gli agenti in incognito che aveva infiltrato nella confinante Molavia nelle settimane precedenti. Alla fine dell’emergenza mondiale, giusto in tempo per poter avere la massima pubblicità, la Molavia iniziò un attacco suicida contro Latveria, perdendo un quarto del proprio esercito nel primo giorno. Ben presto, Destino ordinò a tutti gli ambasciatori latveriani negli stati vicini di rientrare in patria, e dichiarò guerra alla Molavia.

-Senza una sola parola dalle Nazioni Unite… il che è molto strano – interviene Susan.

-Precisamente. Ed abbiamo ragione di credere che Von Doom se lo aspettasse. Ci sono prove secondo cui molte ambasciate hanno ricevuto messaggi in codice dai consolati latveriani negli stessi paesi. Non ci è stato possibile decifrarle, ma è ragionevole pensare che si tratti di ricatti, corruzione o più semplicemente sabotaggio politico. Unitamente a quanto è stato detto finora, c’è da pensare una cosa sola… Von Doom ha offerto alle nazioni più influenti dell’ONU, comprese quelle con diritto di veto, lo sfruttamento della tecnologia latveriana, ivi compreso un procedimento volto a porre fine alla fame nel mondo.

-Cioè Destino sta ricattando quelle nazioni ?

-Non esattamente, mister Storm. Victor Von Doom sta ricattando il mondo.

-Con un procedimento che neanche funziona ?

-Al contrario, Ben, i miei Protocolli funzionano alla perfezione… ma non per la funzione per cui sono stati creati. E’ così ovvio, per una mente come quella di Destino. Per sintetizzare cibo, infatti, i Protocolli Richards devono innanzitutto scomporre le molecole del terreno. Il problema sta, fondamentalmente, nella ricostruzione… allo stadio attuale, il procedimento non sintetizza altro che melma. Se ad essere scomposto fosse un essere umano, tuttavia…

-Quando Reed ha messo i Vendicatori all’erta su questo problema – lo interrompe Iron Man, avvicinandosi agli schermi – ho iniziato a chiedermi in quale modo Destino potesse usare questo procedimento come un’arma. I congegni di Reed per i Protocolli Richards vanno utilizzati sul terreno, e non sono pratici se vuoi usarli per uccidere. Tuttavia, è possibile modificarli perché emettano il loro campo di destrutturazione, che all’atto pratico si manifesterebbe come una estesa nube incolore, insapore e inodore. Secondo questa logica, un emettitore grande quanto il mio casco sarebbe sufficiente a liquefare l’intera popolazione dello stato di New York. Inutile dire che questo ha fatto passare il problema in primo piano per i Vendicatori, e ci siamo mossi…-

Inserendo un microscopico cavo in una presa dello schermo, Iron Man scarica delle immagini molto particolari. Quando ha finito, le carica e stringe i denti alla reazione dei presenti: sgomento.

-Queste sono fotografie ad altissima risoluzione del suolo della Molavia. Quello che vedete è un cantiere per una base missilistica, e questi… - l’immagine viene centrata meglio ed un particolare viene ingrandito – Questi sono trenta missili intercontinentali per testate non convenzionali.

La stanza rimane nel più assoluto silenzio per almeno venti secondi. Non si sente neanche respirare.

-Testate nucleari ? – chiede finalmente Johnny.

-No. Molto meno convenzionali, ma forse più pericolose… a giudicare dal carico che possono trasportare, ognuna di quelle testate può rilasciare una nube demolecolarizzante di quattromila chilometri quadri. Da quello che ho visto saranno operativi entro cinque giorni, e se il Dottor Destino ne lancia solamente una… sarà la Terza Guerra Mondiale.

 

Intanto in casa Richards…

-Staremo qui qualche giorno Timmy. Mentre disfo le valige potresti andare a giocare con il tuo nuovo amichetto…

Timothy Jones si avvia nel corridoio che porta alla cameretta di Franklin Richards. Una volta arrivato, si ferma poco oltre l’uscio ed osserva giocare il compagno di scuola senza proferire parola.

Dopo qualche secondo il ragazzino biondo si volta verso di lui – Ehi Tim ! Ti va di giocare un po’ con me ?

-Non giocherò mai più con te. Tu e quel mostro di tuo zio Ben avete fatto piangere mia madre. È un assassino ! È colpa sua se quella bambina è morta ! Non voglio avere più niente a che fare con te e con i tuoi !- dice Timothy con la crudeltà tipica dei bambini.

Franklin rimane ammutolito per qualche secondo e poi corre incontro al piccolo Jones.  Il figlio della Detective sta per uscire dalla stanza quando si sente afferrare per un braccio. Si gira e quel che vede lo spaventa non poco. Il suo amico biondo è furioso e, intorno agli occhi illuminati da una strana luce azzurra, ha come delle bolle d’energia che crepitano rumorosamente.

Zio Ben è innocente ed è una bravissima persona !!!

Dalla camera degli ospiti Charlotte Jones sente un certo trambusto e corre velocemente verso la camera del quinto membro del supergruppo. Una volta spalancato l’uscio trova soltanto due normalissimi bambini che giocano allegramente.

 

Tra le nuvole dell’Artico

L’Eliveicolo, sede viaggiante dello SHIELD. Le rivelazioni di Iron Man hanno fatto aumentare a vista d’occhio la tensione all’interno della sala riunioni.

-Destino non si è mai dato agli stermini di massa, e cerca di mantenere una facciata dignitosa per l’opinione pubblica… perché questo cambiamento improvviso, dopo così tanti anni ? – chiede Susan – Sono sicura che si renda conto di cosa può scatenare, con quei missili.

-Potrebbe credersi al sicuro e voler giocare questa carta all’ultimo minuto… forse non sa dell’azione dei Vendicatori – ipotizza un ufficiale.

-Se ne è accorto, questo è certo – interviene Iron Man – Ho tentato un secondo sorvolo della zona, ma mi sono dovuto fermare a novanta chilometri di distanza; tutta la zona era pattugliata dai robot d’assalto di Destino. Non hanno neanche provato a seguirmi; il suo modo di dire che sa tutto e ci sfida a fare qualcosa.

-Ma scusate, perché non presentiamo tutte queste prove all’ONU ? – chiede Johnny – Io ne so di politica internazionale quanto la Cosa di concorsi di bellezza, ma non è possibile che Destino riesca a passarla liscia per una cosa del genere.

-Sarebbe bello presentare delle prove, fiammiferino, ma non ne abbiamo neanche una. Certo, se qualcuno qui non avesse giocato all’aereo spia in una nazione straniera…

-C’è qualche problema, Ben ?

-Ci puoi scommettere, Testa di Latta ! Non avete l’autorità di fare cose del genere ! Ti sei fermato almeno un secondo a pensare a cosa sarebbe successo se Destino si fosse comportato diversamente ? Poteva considerare il tuo volo non autorizzato un atto di guerra, e adesso staremmo a schivare missili !!!

-Qualcuno doveva prendere in mano la situazione, Ben. I Vendicatori non possono tollerare una minaccia per l’umanità come Destino… se anche voi vi foste dati una mossa, invece di scendere sempre a patti con quel pazzo megalomane…

-Cerchi grane, ferrovecchio ? – Benjamin si alza in piedi, facendo cadere a terra la pesante poltrona, e fissa con astio il Vendicatore dorato.

-Quando vuoi ! – risponde a tono Iron Man, stringendo i pugni e mettendosi in posizione d’attacco.

-Bene, ho giusto un po’ di tensione da scaricare…

-Ora basta, Ben – lo redarguisce con voce aspra Reed – Siediti.

-Ma Reed, io…

-Siediti.

La Cosa obbedisce, rimettendo la sedia al suo posto e sedendosi… ma sempre guardando di traverso Iron Man.

-Civili – sussurra la Contessa, scuotendo leggermente la testa.

-Abbiamo già… preso in considerazione alcune opzioni… - riprende il discorso uno degli ufficiali, sistemandosi il colletto e dirigendosi nervosamente verso la parete – Ecco, questo è quanto abbiamo previsto. Si presentano cinque possibilità…

 

Azione

Pro

Contro

Diplomazia

diretta

-Nessuna azione militare

-Di improbabile riuscita

-Probabile negazione delle prove

-Pretese di Latveria troppo alte

-Missili ancora operativi ?

-Non abbastanza tempo

Diplomazia

tramite ONU

-Nessuna azione militare

-Probabile negazione delle prove

-Sicura rappresaglia di Latveria

-Missili ancora operativi ?

-Non abbastanza tempo

Colpo di stato

-Azione militare capillare

-Caduta del regime di Latveria

-Sequestro dei missili

-Nessuna opposizione da sfruttare

-Sicura rappresaglia nelle fasi iniziali

-Non abbastanza tempo

Intervento

militare ONU

-Caduta del regime di Latveria

-Distruzione dei missili

-Alto rischio di escalation militare

-Sicura rappresaglia nelle fasi iniziali

-Non abbastanza tempo

Intervento

militare non

autorizzato

-Distruzione dei missili

-Possibile liberazione della

Molavia

-Recupero delle prove e

probabile futuro appoggio ONU

-Tempo sufficiente

-Alto rischio di escalation militare

 

-Le…le prime tre opzioni non sono praticabili. Con la diplomazia, Destino negherebbe la presenza dei missili e farebbe scomparire tutte le prove, o peggio ancora potrebbe attaccare per primo. Il colpo di stato è impraticabile… ci sono diversi fattori che rendono Latveria la nazione in cui è più improbabile portare a termine un’azione del genere. Un intervento militare con il pieno appoggio delle Nazioni Unite sarebbe l’ideale, ma non c’è abbastanza tempo… e non abbiamo prove tangibili, dato che Destino impiegherebbe trenta secondi a rendere inutilizzabili le prove fornite dai Vendicatori. Resta un’unica soluzione, dato il poco tempo che ci rimane… un intervento chirurgico. Una squadra scelta che si infiltri tra le difese dei confini molaviani, trovi i missili, raccolga tutte le prove, e li renda inoperativi. Destino non la prenderà alla leggera, ma a quel punto non avrà più i missili a sua disposizione, e noi potremo portare prove concrete alle Nazioni Unite. Il punto è…

-Possiamo vincere una guerra contro il Dottor Destino ? – conclude la Contessa, in tono drammatico.

-Se ci concentriamo sugli obiettivi giusti… sì, è pienamente possibile – risponde Reed – Negli ultimi tempi ho cercato tutte le informazioni disponibili sulla potenza militare di Latveria. Ecco con che cosa avremo a che fare – indica le immagini che appaiono a mano a mano sullo schermo – Robot militari alimentati da microreattori a fusione. Le specifiche e i modelli a disposizione di Destino non sono noti; ho stimato il loro numero nell’ordine delle centinaia di migliaia. Nel corso degli anni ho visto modelli talmente diversi tra di loro da rendere impossibile una previsione concreta sulle loro capacità offensive. Questi robot sono l’ossatura della potenza militare latveriana; sono utilizzati in tutti i campi, aiutati da soldati umani principalmente nelle azioni di pattuglia. Non è da escludere che Destino usi i suoi soldati come scudi umani, o che ne abbia sostituito un buon numero con degli androidi per sfruttare la nostra reticenza ad ucciderli. Generatori di campi di forza, sia sopra che sotto la superficie; ritengo possibile che Destino li abbia potenziati per ottenere una copertura totale del suolo molaviano. Ne ha in dotazione modelli diversi a Latveria, così potenti da proteggere la nazione persino da attacchi nucleari su scala globale. Li abbiamo visti in azione durante la guerra con i marziani, ma sono incredibilmente ingombranti. Destino può essere un mago, ma non c’è modo di installare qualcosa di così grosso senza che ce ne accorgiamo. Entrare in Molavia non sarà uno scherzo, se c’è qualcosa di vagamente simile.

-E da dove passiamo, allora ? – domanda Susan.

-Partirete da una base SHIELD in disuso, in Romania – spiega un ufficiale, facendo apparire sul muro una cartina degli stati confinanti con Latveria – Salirete sulle montagne al confine… secondo il dottor Richards, l’altitudine potrebbe influire sull’azione del campo di forza, rendendo più semplice il vostro ingresso.

-A questo punto Destino si accorgerà subito di noi e ci manderà contro i suoi mastini robot – interviene Iron Man – Come gli impediamo di far scomparire subito i missili ?

-La sua mente non funziona così, Iron Man – scuote la testa Reed – Se andiamo lì per i missili, Destino non li sposterà di un centimetro. Lo stiamo sfidando apertamente ed è questo quello che vuole. Pensateci… Destino sa come muoversi nella politica internazionale. Nemmeno lui sarebbe così pazzo da pensare di poter conquistare il mondo esibendo qualche missile e promettendo la sua tecnologia. Destino vuole una guerra, a tutti i costi. Se ripensate alle sue ultime azioni, questa è l’unica spiegazione logica.

-Ma noi stiamo cercando di prevenire una guerra, o sbaglio ? Cosa si aspettava, che iniziassimo a bombardarlo ? – chiede Johnny, confuso.

-Destino ci vuole in Molavia, in trappola, e colpevoli davanti al mondo. Ci vuole distruggere, e ci sta invitando nell’arena – gli risponde Ben.

-Ecco il motivo di questa operazione segreta – continua la Contessa – Non possiamo fare il gioco di Von Doom. Stavolta non lo lasceremo fare, è andato troppo oltre. Destino tiene in scacco l’ONU da quando è salito al potere, ma finora le sue azioni sono state poco più che scaramucce senza importanza… senza offesa. Se Von Doom inizia a giocare pesante… il mondo non è pronto per una guerra totale con mezzi super-scientifici e metaumani. Lui ci sta sfidando ad ammettere che non siamo pronti. Dobbiamo dimostrargli il contrario, ma senza scendere al suo livello. Cinque giorni, signori… soltanto cinque giorni per superare le linee nemiche più protette del pianeta, eliminare quelle armi di distruzione di massa, e tornare indietro. Non avrete nessun appoggio dalle Nazioni Unite, e lo SHIELD vi potrà fornire soltanto due unità di appoggio non ufficiali. Ce la potete fare ?

Reed scambia una veloce occhiata con i suoi compagni di squadra, e poi verso Iron Man. Entrambi gli eroi rispondono quasi all’unisono.

-Naturalmente.

-Niente eroismi e niente deviazioni. Entrate, recuperate le prove, distruggete i missili e scappate. Non possiamo assolutamente permetterci di fallire. Se dovessimo arrivare ad una guerra vera e propria…

-Non ce ne sarà bisogno, Contessa – spiega Reed – Noi quattro ci assumeremo la piena responsabilità dell’operazione, anche nel caso che vada per il verso sbagliato.

-Dottor Richards, si rende conto di cosa comporta questo, vero ?

-Sì. Che da questo momento, i Fantastici Quattro dichiarano guerra a Latveria.

 

 

CONTINUA…

 

 

Note

Ha inizio (finalmente?) la risoluzione della trama su Latveria, i Protocolli Richards e tutto ciò che ne consegue. Alla luce della presa di coscienza dei Fantastici Quattro su quanto poco hanno concluso negli ultimi tempi, il Dottor Destino occupa il primissimo posto, e state certi che entrambe le parti non ne usciranno senza conseguenze.

La presenza dei Vendicatori, qui rappresentati dal solo Iron Man ma destinati ad aumentare, è sia una diretta conseguenza dell’Ordine (come cos’è ? Andate a leggervi la loro testata, su) sia un piccolo omaggio al loro quarantennale.